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Posts Tagged ‘vergogna’

PERCHE’ NON ESISTE PIU’ LA VERGOGNA?

Posted by PRC Muggiò su mercoledì 19 Maggio 2010

«La vergogna non c’è più. Quel sentimento che ci suggerisce di provare un turbamento, oppure un senso d’indegnità di fronte alle conseguenze di una nostra frase o azione, che c’induce a chinare il capo, abbassare gli occhi, evitare lo sguardo dell’altro, a farci piccoli e timorosi, sembra scomparso. Oggi la vergogna, ma anche il pudore, suo fratello gemello, non costituisce più un freno al trionfo dell’esibizionismo, al voyeurismo, sia tra la gente comune come tra le classi dirigenti. ……La perdita di valore della vergogna è contestuale a un altro singolare fenomeno: l’idealizzazione del banale e dell’insignificante. Lo sguardo ammirato di molti non si rivolge più a persone di notevole rilievo morale o intellettuale, bensì a uomini e donne modesti, anonimi, assolutamente identici all’uomo della strada o alla donna della porta accanto». Un’analisi che, tradotta nel linguaggio della politica, sembra accompagnare la scomparsa della vergogna al trionfo del populismo, a quella perversa, ma vincente, capacità di trasformare “le chiacchiere da bar” in un programma elettorale…..

«Nell’aprile del 2009 un uomo politico di settantadue anni, l’uomo più ricco del Paese, nonché Presidente del consiglio in carica, si presenta in un ristorante della periferia di Napoli per partecipare ai festeggiamenti dei diciotto anni di una ragazza. La notizia, corredata di foto, sarà riportata su tutti i giornali. Dovrebbe essere “scandalo”, e invece nessuno, o quasi, parla di vergogna. Perché?».
(…) Gli uomini e le donne della fine del XX secolo si trovano a proiettare un’immagine attraente di se stessi e contemporaneamente devono “interpretare un ruolo……. Da allora le cose sono andate molto avanti anche nei paesi europei, coniugandosi con la “corsa al successo dirigenziale” (…) il potere non è più rappresentato dal denaro o dall’autorità, bensì dalla “immagine vincente”: il potere risiede negli occhi di chi guarda»…..
«La vergogna è il sentimento che i tedeschi non provarono , scrive Levi, che “non conobbero” (…) E subito aggiunge: è la vergogna che “il giusto prova davanti alla colpa commessa da altri, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa”».. …..

«La vergogna costituisce un affetto fondamentale per descrivere la condizione contemporanea, un fattore decisivo per comprendere a che punto siamo arrivati nella distruzione dei valori e della singolarità. E questo non solo per la sua valenza annichilente – la vergogna distruttrice -, ma anche per l’aspetto importante che questa emozione riveste nella formazione dell’identità personale, come regolatore del sé, come strumento attraverso cui si prende coscienza, anche in modo doloroso, di ciò che si è rispetto agli altri. Con la sua ambivalenza la vergogna è infatti uno dei segnali che indicano la nostra irrinuciabile umanità»…….

Tratto dal libro di Marco Belpoliti: SENZA VERGOGNA       Guanda editore   16 euro

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