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I candidati di Potere al Popolo nel nostro collegio
Posted by PRC Muggiò su martedì 6 febbraio 2018
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NON SARÀ IL NO A FAVORIRE I POPULISMI, MA IL CONTRARIO
Posted by PRC Muggiò su mercoledì 23 novembre 2016
Lo spauracchio del populismo dominante dopo la vittoria del NO è uno dei ricatti usati dal fronte del SI per destabilizzare l’elettorato.
Trump, Brexit, Le Pen, sul fronte europeo, Salvini e M5S sul piano nazionale, tutti esempi utili per l’assioma (in realtà mai dimostrato) che il populismo al potere è fautore di instabilità politica e soprattutto economica.
A parte il fatto che questa tesi è stata rigettata ormai anche dal Sole 24 Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-11-23/e-esagerato-pessimismo-mercati-referendum–070929.shtml?uuid=ADiQzuzB), occorre andare oltre.
Oltre le conseguenze del voto del 4 dicembre. Oltre il risultato referendario.
Oltre queste contingenze per immergersi nel marasma dell’opinione pubblica, del pensiero dominante, dell’eterno elettorato indeciso, della pancia e della testa degli italiani.
Come spiegare che cambiamo frequenza quando in radio gli speaker discutono di attualità e di referendum?
Come spiegare che cambiamo canale dopo solo 10 minuti dall’inizio dei dibatti e dei talk show?
Come spiegare che rifiutiamo infastiditi e schifati i volantini che distribuiscono al mercato o in piazza? O che buttiamo nel contenitore della carta quelli trovati nella casella della posta?
Come spiegare che classifichiamo come spam le email con oggetti politici?
Come spiegare che compriamo La Gazzetta dello Sport e non il Corriere della Sera?
Siamo infastiditi dalla politica.
Fastidio passeggero? Causato dalla sovrabbondanza di informazioni e dall’indigestione di materiale e prodotti creati per il referendum?
Probabile, ma non l’unica spiegazione.
Un’irritazione profonda si è diffusa tra gli elettori, l’irritazione che proviene dal silenzio forzato.
Quel silenzio che ci hanno costretto ad osservare le “nuove istituzioni moderne ed efficienti”: il processo di riduzione degli spazi democratici per consentire uno snellimento della regolamentazione e dell’amministrazione ha effetti sulla percezione della politica e della propria capacità e possibilità di cambiarla, o quantomeno capirla e influenzarla col proprio pensiero.
Cambiamo frequenza o canale perché non abbiamo diritto al contenzioso. Vorremmo intervenire ma non possiamo!
Siamo costretti al silenzio, obbligati a scegliere i partiti più grossi, capaci di superare le soglie di sbarramento, obbligati a leggere informazioni che non possiamo contestare, perché non ne abbiamo gli spazi.
L’abolizione del voto diretto e popolare delle Provincie e del Senato – a prescindere dal giudizio che se ne ha delle stesse – che propugna la Riforma, unito alle liste bloccate, allo sbarramento, ai premi di maggioranza, agli inciuci, ci priva della nostra voce.
Risultato: irritazione, rabbia, frustrazione, delusione, insofferenza, qualunquismo, apatia, arroganza, alienazione. Sentimenti facilmente incanalati da movimenti antisistema.
Questa riforma costituzionale, come le altre riforme sociali di questo e dei passati governi, riduce gli spazi della democrazia, ci obbliga al silenzio, incanala la rabbia nel populismo più sfrenato.
La campagna del SI dice l’opposto di quello che ci chiede di votare. Anche per questo il NO può sperare di vincere!
Claudio Rendina
Segretario PRC Circolo di Muggiò
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Muggiò per il NO
Posted by PRC Muggiò su venerdì 4 novembre 2016
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A proposito di Brexit
Posted by PRC Muggiò su venerdì 24 giugno 2016
Pubblichiamo il comunicato stampa tradotto dall’inglese del Communist Party of Britain (Partito Comunista della Gran Bretagna) pubblicato immediatamente dopo il voto referendario del 23 giugno 2016 che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
UNA VITTORIA PER LA SOVRANITA’ POPOLARE – una sconfitta per l’asse UE-FMI-NATO
Il risultato del referendum rappresenta un enorme e potenzialmente disorientante colpo alla classe dominante capitalista in Gran Bretagna, ai suoi politici di riferimento
e ai suoi alleati imperialisti in UE, USA, FMI e NATO.Il popolo ha parlato e la volontà popolare ora chiede che il Parlamento di Westminster accetti e attui la decisione presa.
Ma è chiaro che il governo Cameron-Osborne ha perso la fiducia dell’elettorato e che non può essere credibile nel ricoprire il ruolo di negoziatore per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Il governo dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni immediatamente.
Il Partito Comunista [di Gran Bretagna] ritiene che neanche un governo Tory [conservatore] – guidato da altri Onorevoli imprenditori, imperialisti e neoliberali come Boris Johnson, Michael Gove, Liam Fox e Iain Duncan Smith – resisterebbe alle pressioni della città di Londra, delle grandi imprese, degli USA e della NATO volte a prevenire l’uscita della Gran Bretagna dall’UE.
Se nessun governo alternativo può garantire la maggioranza nella Camera dei Comuni devono essere chiamate senza indugi le elezioni generali.
Ciò rende ancora più importante che la direzione del Partito Laburista si impegni fin da subito a rispettare ed attuare pienamente la decisione referendaria. Inoltre ciò dovrebbe rendere evidente la determinazione a negoziare i termini di uscita e i futuri trattati con l’UE e con altri paesi sulla base di nuove disposizioni che mettano gli interessi dei lavoratori inglesi e internazionali al primo posto rispetto agli interessi delle grandi aziende e del “libero mercato” capitalista.
In ogni caso sarà anche vitale contenere l’insorgere di xenofobia e razzismo scatenato dalle principali forze di entrambe le parti della campagna referendaria.
L’unità e la mobilitazione dei movimenti progressisti e dei lavoratori sono essenziali per spiegare i benefici dell’immigrazione e per contrastare l’attrazione divisiva e reazionaria dell’UKIP [United Kingdom Independence Party] e di altri partiti di centro ed estrema destra.
Noi ora abbiamo bisogno di lottare per assicurarci che la Gran Bretagna, fuoriuscita dalla “Fortezza Europa”, usi la sua libertà per dare il benvenuto alle persone di tutto il mondo per venire qui a lavorare, studiare e vivere e che porti l’Europa a garantire un rifugio sicuro per i richiedenti asilo e per i profughi.
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Dopo il referendum: il comunicato No Triv
Posted by PRC Muggiò su martedì 19 aprile 2016
REFERENDUM: IL COMITATO VOTA SI’
“E’ STATA UNA VITTORIA FAR PARLARE
IL PAESE DELLE SCELTE ENERGETICHE DEL GOVERNO.
DA QUI IN POI NON SI TORNA INDIETRO”
Comunicato Stampa
Roma, 17 aprile 2016
Il Comitato VOTA SI’ ringrazia i milioni di italiani che sono andati oggi a votare sul Referendum sulle trivelle promosso da 9 Regioni italiane e che hanno espresso la loro opinione sulle politiche energetiche del Paese.
Va ricordato che il Governo ha già fatto marcia indietro rispetto allo Sblocca Italia intervenendo nella scorsa Legge di Stabilità per recepire gli altri cinque quesiti del Referendum. Questa è stata una grande vittoria di tutti i comitati e delle associazioni che hanno realizzato questo importante risultato.
Nonostante la campagna di informazione sul Referendum sia stata ostacolata in tutti i modi, nonostante i continui appelli all’astensione da parte del Premier Matteo Renzi, questa campagna referendaria ha acceso un riflettore sulle lobby del petrolio in Italia e sulle scelte energetiche del Paese, e da qui non si potrà più tornare indietro.
Il Referendum è una vittoria delle migliaia di cittadini che si sono mobilitati nel corso della campagna con centinaia di iniziative in tutta Italia, con la convinzione che il governo debba abbandonare le fonti fossili e investire da subito in una nuova politica energetica fatta di energie rinnovabili e di efficienza energetica.
Grazie a questo Referendum finalmente si è imposto nel dibattito pubblico il tema energetico e gli italiani hanno potuto far sentire la loro voce.
Il prossimo appuntamento in cui si parlerà di energia e di cambiamenti climatici è il 22 aprile, quando a New York anche il nostro governo sarà chiamato insieme a Paesi di tutto il mondo a ratificare gli impegni della Conferenza del Clima di Parigi per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5°C azzerando le emissioni da carbone, petrolio e gas entro la metà del secolo.
Parigi sigla comunque la fine dell’era dei combustibili fossili per raggiungerel’obiettivo del 100 per cento di rinnovabili entro il2050. Questo Referendum è il passo più importante fatto da tutti i cittadini italiani in questa direzione e noi con loro contiueremo.
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NO alla modifica costituzionale!
Posted by PRC Muggiò su venerdì 19 febbraio 2016
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COMUNICATO STAMPA
Posted by PRC Muggiò su martedì 10 giugno 2014
Rosso un fiore in petto c’è Fiorito?
Maria Fiorito e la coalizione di Centrosinistra hanno vinto le elezioni locali ottenendo il 53,2% dei voti al ballottaggio, sconfiggendo la Destra di Zanantoni.
Prendiamo atto del risultato elettorale e auguriamo buon lavoro alla squadra di governo (di cui però non si conoscono ancora i nomi e chi ne sarà il formatore). Ci duole però constatare come sia in allarmante aumento l’astensionismo: meno della metà degli elettori han votato al ballottaggio; più di 4.000 cittadini, che hanno partecipato al primo turno, hanno preferito non votare al ballottaggio. Il vincitore, volente o nolente, rappresenta quindi solo un quarto di tutta la popolazione cittadina.
Giudicheremo, comunque, la nuova amministrazione in merito ai fatti e alla capacità di rappresentare sufficientemente lo spirito di cambiamento e di buona gestione della cosa pubblica, di cui Muggiò veramente necessita.
Ci batteremo affinché le proposte programmatiche che avanzammo per dare valore alle istanze della Sinistra vengano realmente accettate e attuate: dalla gestione totalmente pubblica della rete idrica, al blocco delle vendite ai privati delle azioni delle società responsabili del ciclo dei rifiuti; dalla lotta alla precarietà a partire dai dipendenti Afol, alla realizzazione di una nuova e degna Biblioteca.
Queste elezioni segnano una pesante sconfitta della coalizione Destra-Lega e dei suoi programmi: 853 elettori in meno rispetto al primo turno e, se consideriamo gli elettori di Solo per Muggiò, la cifra sale a 1.958.
Zanantoni perde voti in tutti i seggi (anche nella roccaforte del centro); al contrario, Fiorito guadagna quasi in tutti i seggi, in particolare alla Taccona.
Il Centrosinistra porta a casa 408 voti in più rispetto al voto del 25 maggio; anche se, sommando le preferenze di Sel e Ora per Muggiò, avrebbe in realtà perso 157 voti.
Nell’ottica di ottenere istanze di concreto cambiamento, riteniamo possibile attuare – considerando nel merito le questioni – prove di dialogo, pur consci della nostra radicale alternatività e differenza dalla progettualità del PD (anche per questo motivo, non abbiamo dato indicazione di voto al ballottaggio); manifestando la volontà di proseguire una risoluta attività politica comunista e di sinistra in città.
Continueremo a lottare sul territorio; speranzosi, dopo l’inaspettato risultato alle Europee, di rappresentare nuovamente un punto di riferimento per i lavoratori e i cittadini tutti.
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DALLA TUA PARTE, DA SEMPRE!
Posted by PRC Muggiò su sabato 24 maggio 2014
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MUGGIO’: vincono nettamente i SI (10’000 votanti per scheda circa), alta anche l’affluenza (oltre il 58%)!
Posted by PRC Muggiò su martedì 14 giugno 2011
Fonte: Comune di Muggiò
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Tempo di riforme
Posted by PRC Muggiò su domenica 11 aprile 2010
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