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Posts Tagged ‘multiplex’

Muggiò: arrestato Zaccaria, il patron del Cina Mercato Ordine di carcerazione del magistrato di Monza: tre anni e otto mesi

Posted by PRC Muggiò su domenica 4 dicembre 2016

Muggiò (Monza) 3 dicembre 2016 –

I carabinieri di Muggiò hanno arrestato Felice Vittorio Zaccaria, 70enne originario di Roccella Ionica (Reggio Calabria), condannato a tre anni e otto mesi di carcere per reati fallimentari e bancarotta fraudolenta.

Si tratta del costruttore del ‘Cina Mercato – Magic Movie Park’, la struttura ubicata tra Muggiò e Nova Milanese, dotata di 15 sale e destinata ad accogliere al proprio interno un mercato cinese all’ingrosso con 200 commercianti.

L’ordine di carcerazione è stato emesso dalla procura della Repubblica di Monza, e l’uomo si trova ora nel carcere della città.

Spiegano i carabinieri che con l’arresto di Zaccaria si chiude una vicenda iniziata nel 2001, quando l’ambizioso progetto attirò prima soggetti vicini a Rocco Cristello, il capo della locale di ‘ndrangheta di Seregno, freddato a colpi di pistola nel marzo del 2008, e poi un imprenditore cinese fuggito dal suo Paese di origine nel 1995, dopo una maxi truffa, per sottrarsi alla giustizia locale.

Quest’ultimo a Milano reclutò diversi imprenditori connazionali in via Paolo Sarpi, stipulando contratti di locazione all’interno della struttura, senza che fossero mai state concesse le autorizzazioni per l’avvio dell’attività.

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Hotel Imperial: news

Posted by PRC Muggiò su lunedì 20 giugno 2016

HOTEL_giornaledimonza14giu (1).png

Da Il Giornale di Monza del 14 giugno 2016.

Per leggere i comunicati congiunti M5S e PRC clicca qui (1) e clicca qui(2).

 

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“Una costruzione nel nulla”

Posted by PRC Muggiò su giovedì 2 luglio 2015

Muggiò – Fallimento del Magic Movie. Tornano in Tribunale Lo Mastro, Zaccaria e Firmano

di Pier Attilio Trivulzio

imageEsattamente dieci anni fa di questi tempo il multiplex pomposamente battezzato Magic Movie Park spegneva i 15 schermi e al piano -5 dello “scatolone” costruito dentro al parco del Grugnotorto arrivarono i commercianti cinesi. Portati da Song Zhicai e Patrizio Coppola che nello studio del notaio Luciano Quaggia avevano dato vita alla società “Cinamercato srl”. Song Zhicai possedeva un grande, fatiscente centro commerciale dietro la stazione ferroviaria di Napoli. Voleva affittare il Magic Movie; ma Felice Vittorio Zaccaria – procuratore di Tornado Gest – gli disse che no, l’immobile – inaugurato da soli sei mesi e che mai aveva acceso tutti gli schermi – era in vendita.

Il cinese versò 2,2milioni di euro e da quel momento fu costretto a fare i conti con Saverio Lo Mastro e Rocco Cristello che da un anno con la società Valedil (di Lo Mastro, Cristello e Andrea Simone Zaccaria), erano subentrati alla Coel per completare i lavori del multiplex. Dentro il Magic Movie Park aveva già messo radici la n’drangheta. Il padre di Cristello era andato anche lui dal notaio Quaggia per costituire “Cinamercato a Milano srl”, successivamente trasformata in “New Las Vegas srl”.

Felice Vittorio Zaccaria, padre di Andrea Simone, aveva fissato a 40milioni il prezzo dell’immobile. Prese un pacco di cambiali firmate da Rocco Cristello, girate ai fornitori che avevano lavorato per erigere il multiplex, finite tutte in protesto e per qualche mese gli affitti dei commercianti cinesi. Poi gli schiaffi. Le quote di Tornado Gest in mano alla Sef della famiglia Firmano passarono a Saverio Lo Mastro che nel maggio 2006 ne divenne amministratore.

Gennaio 2007 il Tribunale di Monza dichiara il fallimento di Tornado Gest.

Il processo con Italo Ghitti che legge la sua ultima sentenza prima di lasciare Monza per trasferirsi al Tribunale di Piacenza condanna Felice Vittorio Zaccaria 5 anni e la moglie, Aldina Stagnati, a 4 anni. Davanti al Gip Claudio Tranquillo Saverio Lo Mastro aveva patteggiato 4 anni, Stefano Firmano 3 anni.

Ora, sempre per il fallimento di Tornado Gest il Collegio 2 composto da Airò, Barbara e Sechi sta processando l’ex direttore di Banca Intesa di Cinisello Balsamo Giancarlo Garavaglia (difeso dall’avvocato Giuseppe Pezzotta) e Angelo Bartone, amministratore della società Hipponion (difensori avv.i Valaguzza e Maria Traverso).
Martedì 30 giugno a testimoniare il collegio ha chiamato Saverio Lo Mastro, Felice Vittorio Zaccaria e Stefano Firmano.

Lo Mastro che ha patteggiato 4 anni per Tornado Gest, nell’aprile 2009 ha accumulato un’altra condanna a 4 anni per bancarotta fraudolenta per distrazione della “Lo Mastro Costruzioni” fallita nel 2003, deve rispondere di truffa a società telefoniche ed era stato arrestato nel gennaio 2012 a Vibo Valentia su ordine della Procura di Monza, adessso si trova – incredibile ma vero – ai domiciliari a Nova Milanese presso l’abitazione del fratello e potrà raggiungere il Tribunale di Monza senza l’accompagnamento dei carabinieri!

Nel corso dell’ultima udienza il maresciallo Antonio Carotenuto della Guardia di finanza di Monza, su domande del pubblico ministero Donata Costa ha ricostruito la genesi dell’indagine partita da una ipotesi di bancarotta e sviluppatasi poi nella triangolazione Tornado Gest-Sef-Coel per recuperare quel finanziamento soci, rivelatosi fittizio, che Mediocredito aveva richiesto per erogare 18 milioni di euro (17,5 versati) necessari per la costruzione del multiplex di Muggiò sul terreno acquistato da Zaccaria per 1,6 miliardi di lire.

L’arrivo della Valedil di Lo Mastro Cristello è stata la chiave di volta per gestire il riciclaggio di soldi della n’drangheta”, ha spiegato il teste ricordando il lavoro di monitoraggio effettuato al “Giardino degli Ulivi” di Carate.

Il Giardino era di fatto il centro della n’drina che Rocco Cristello si era creato. E’ qui che avvenivano i summit, da noi seguiti grazie all’installazione di telecamere e cimici per captare le conversazioni. Dopo l’arresto l’8 luglio 2006 e alcuni mesi di carcere a Monza, Cristello era stato dimesso in regime di semilibertà e affidato durante il giorno al Giardino degli Ulivi”.

E’ al “Giardino degli Ulivi”, gestito da Tommaso Calello, che Lo Mastro, Antonio Stagno, Antonino Belnome, Salvatore Strangio e Andrea Pavone s’incontravano; all’indomani dell’uccisione di Rocco Cristello (27 marzo 2008) davanti alla sua villetta di Verano Brianza la perquisizione del “Giardino” porta a scoprire, sotterrato, un vero e proprio arsenale d’armi.

Riferisce anche dell’attività tecnica svolta nel novembre 2007 nei confronti di Giancarlo Garavaglia . “L’attività è durata poco. Garavaglia non era più dipendente di Banca Intesa, si occupava di tre società, che operavano nel settore immobiliare. Unici elementi di rilievo le conversazioni con Marika Vassalli (vice direttrice ex collega, anch’essa poi dimessasi dalla banca – ndr) durante le quali parlano di Tornado Gest, di Coel e della società Delle Grazie. Garavaglia cercava la documentazione. Che è sta stata da noi trovata ed acquisita presso la sua abitazione e le società che fanno riferimento a lui”.

Donata Costa, che sostiene la pubblica accusa, chiede al maresciallo Carotenuto di spiegare il ruolo di Angelo Bartone. “Era titolare di una società che si occupava di movimento terra, nel 2006 era stato nominato amministratore unico della Hipponion srl, carica passata l’anno dopo a Saverio Lo Mastro nato a Vibo Valentia”. “Hipponion è l’antico nome della località che dal 1932 ha avuto la denominazione latina di Vibo Valentia”, chiosa il presidente Giuseppe Airò.

Tornado Gest ha accumulato un passivo di 52milioni di euro”, esordisce Emanuele Gentili, uno dei curatori nominati dal Tribunale che hanno fatto un lavoro certosino di controllo dei conti, spesso ritrovandosi con documenti mancanti. “Sull’immobile c’è un credito ipotecario di 18 milioni generato da un contratto del 2003 che prevedeva un’ipoteca sul terreno. Il Comune di Muggiò è tra i creditori privilegiati. La Cassazione è stata chiara in merito. Finanziamento soci? Tornado Gest aveva un socio unico: la Sef che non aveva nulla e non era in grado finanziare. Mediocredito però aveva posto una precisa clausola: aveva chiesto ai soci il finanziamento di 10milioni. Dalle verifiche è risultato che esisteva una vera e propria triangolazione: c’era interrelazione tra Tornado Gest, Sef e il fornitore Coel. In più occasioni Tornado Gest faceva affluire risorse proprie come pagamento fatture pagate con Riba e bonifico. Abbiamo scoperto estratti conti non veritieri di Banca Intesa filiale di Cinisello dove direttore era Garavaglia e Tornado Gest, Sef e Coel avevano i loro conti”.

Il pm chiede a quanto ammonti il passivo della Hipponion. La risposta è: “Stranamente Hipponinon non è fallita”, risponde Ester Palermo che con Emanuele Gentili e Maurizio Oggioni ha avuto l’incarico dal Tribunale. E racconta di quell’incredibile falso ordito da Saverio Lo Mastro per entrare nel fallimento con una falsa cambiale da 10milioni di euro.
Avremmo ammesso la Sef al chirografaro per 9.936.535 euro e però non essendoci il documento originale e la fideiussione bancaria l’avevamo ammessa al chirografo postergato per 7.800.000 euro. Il 5 maggio 2008 Hipponion s’insinua nel fallimento vantando un credito di 10 milioni. Abbiamo chiesto la cambiale originale e l’abbiamo chiusa in cassaforte. Emerge che il 18 maggio 2006 Lo Mastro acquista il 100% delle quote Sef e amministra Tornado Gest. Ci siamo rivolti alla Guardia di finanza per capire quale rapporto causale c’era tra Hipponion e Sef. Ci arriva una lettera firmata da Angelo Bartone, non sottoscritta da Saverio Lo Mastro, nella quale si dice “che il titolo cambiario è a totale ristoro delle cifre elargite”e che “Hipponion riceve il titolo cambiario di 10 milioni da Tornado Gest che era presso Sef”.

Ad un attento esame della Gdf la lettera firmata da Bartone presenta il timbro della posta di Muggiò contraffatto. “Per quale motivo Hipponion attende oltre i termini per insinuarsi nel fallimento? Ci siamo posti la domanda ben sapendo che Hipponion non aveva rapporti di lavoro con Tornado Gest e quindi abbiamo interessato il giudice delegato affinché venisse verificato il titolo che, stranamente, non aveva assolta l’imposta di bollo. Il risultato: la cambiale era una fotocopia! In seguito è saltato fuori l’originale che comunque non era titolo esecutivo non essendo stata pagata l’imposta di bollo. Nè Sef né Hipponion sono state poi ammesse al passivo” testimonia Emanuele Gentili.
Guido Zambetti si è occupato del fallimento della società Coel. Depone in aula.
Coel è fallita il 9 novembre 2006, un anno prima di Tornado Gest lasciando un passivo di 38milioni. L’amministratrice Paola Baitieri e Giovanni Bono hanno patteggiato mentre Carlo Alberto Longo ha avuto la pena di 3 anni e 6 mesi (a cui si è aggiunta quella per la vicenda Blu Call -ndr) che la Corte di Cassazione ha confermato. Di fatto Coel grazie al gioco delle doppie Riba ha finanziato il socio Sef Tornado Gest per 10.129.000 euro che in realtà erano 5.022.000. E non ha pagato 2milioni di euro di lavori fatti nel multiplex e con altre società di Felice Vittorio Zaccaria. Acquario Gest, Palazzo dei Conti Taccona e Delle Grazie”.

Chiede Donata Costa se c’erano anomalie nei pagamenti anche in altre società di Zaccaria. Risposta: “Sì, in Acquario Gest. Che aveva un consulente mai identificato”. Il legale di Garavaglia chiede: “Questo consulente poteva essere Gerosa?”. “No. Il soggetto che io ho incontrato appena insediato nel fallimento presente Giuseppe Bono non era Gerosa. Era persona che aveva forti aderenze con le banche ed aveva costruito un complesso immobiliare a San Govanni Bianco mai completato e da anni abbandonato”.

Si scopre poi che questo factotum è Maurizio Cerea, già chiamato a deporre nel fallimento con Tornado Gest dal pubblico ministero Giordano Baggio.

Concordi i curatori e il consulente della Procura col presidente Giuseppe Airò che chiede: “A vostro giudizio questa operazione del multiplex di Muggiò non doveva proprio partire perchè non c’era nulla di imprenditoriale in questa operazione”. “” è la lapidaria risposta.

Tornado Gest non aveva mai costruito prima, non aveva soldi. Zaccaria non aveva ancora firmato la convenzione con il Comune, non c’era la strada per raggiungere l’immobile. Una costruzione nel nulla”.

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Giornalino del PRC Muggiò giugno 2015

Posted by PRC Muggiò su martedì 23 giugno 2015

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Clicca sull’immagine (oppure qui) per leggere il giornalino completo

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Eccolo di nuovo, il multiplex!

Posted by PRC Muggiò su martedì 16 giugno 2015

MuggioApprendiamo da notizie di stampa (C.d.S. del 24/5/15) che sul tavolo dell’Amministrazione Comunale muggiorese ci sono 4 proposte di riutilizzo del Multiplex Magic Movie:

  • Campus Universitario
  • Parco giochi per bambini
  • Cittadella dello sport
  • Outlet commerciale

Dopo 11 anni di spreco di denaro e risorse pubbliche, si tenta di riesumare un cadavere di cemento che non avrebbe ma i dovuto vedere la luce.

Rifondazione Comunista è sempre stata per un riuso pubblico della struttura ma nessun organismo pubblico si è mai proposto per il suo riutilizzo.

Alcune proposte potrebbero essere anche interessanti, ma tra il progetto, la realizzazione pratica e la gestione c’è sempre di mezzo il … mare.

Anche perché con la modifica dei vincoli previsti dal P.G.T. per quell’area, deliberati dalla precedente Giunta Zanantoni e mai revocati, c’è il pericolo di un notevole aumento di volumetrie.

Riappare poi tra le proposte quella di un uso commerciale dell’immobile con ciò che ne consegue.

Tale ipotesi, esclusa finora dalla convenzione comunale in essere, si scontrerebbe anche con la moratoria regionale all’apertura di nuovi centri commerciali in atto.

Vogliamo rischiare di vedere attuato l’unico progetto fattibile (e decisamente non interessante né utile), e cioè il centro commerciale?

Comunque si concluda la vicenda, resta sempre da stabilire che tipo di risarcimento avranno Muggiò e i suoi cittadini alla fine di questa sciagurata avventura, voluta da politici miopi e speculatori arroganti, che ha arrecato solo danni alla comunità cittadina.

Quando il Comune siederà al tavolo per scrivere una nuova trattativa col privato sarebbe segno di responsabilità e intelligenza fare proprie alcune richieste e proposte che abbiamo anche scritto nel programma elettorale, come la copertura del tetto con pannelli fotovoltaici oppure l’interramento di metà dei parcheggi per ridare uno spazio verde al Parco oppure ancora utilizzare i parchegghi nell’ottica di un interscambio con la metrotramvia.

ULTIME NOTIZIE DA Infonodo.org: Muggiò – Confermata in appello la condanna a Felice Zaccaria per il fallimento di Tornado Gest – 15/06/2015

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Cronistoria di un ecomostro

Posted by PRC Muggiò su martedì 6 Maggio 2014

Tratto da infonodo.org

Submitted by Izz on 304\2014

Di Pier Attilio Trivulzio

Muggiò – Lo Stile Zanantoni. La gestione urbanistica del candidato sindaco che corre per il terzo mandato

zann2Tra Ici non pagata e ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, il “cubo di cemento” fatto costruire dall’amministrazione Zanantoni dentro al parco del Grugnotorto alla società Tornado Gest di Felice Vittorio Zaccaria – dichiarata fallita dal Tribunale di Monza nel gennaio 2010 con debiti per 56milioni di euro – è finora costato ai muggioresi oltre 2,5milioni di euro, ma il conto finale rischia d’essere ancor più salato.

Per il fallimento della Tornado Gest, Zaccaria è stato condannato in primo grado a 5 anni, la moglie, Aldina Stagnati, amministratrice della società, a 4 annni.

Saverio Lo Mastro, subentrato alla Stagnati nella proprietà – di fatto trasformando il multisala in una lavatrice della ’ndrangheta – e Stefano Firmano che a Lo Mastro aveva ceduto le quote societarie, hanno patteggiato rispettivamente a 4 e a 3 anni di reclusione.

Assolto invece il cinese Song Zhicai che a Zaccaria aveva versato 2,6 milioni di euro, primo anticipo per entrare nella proprietà dell’immobile trasformato nel frattempo in un Cinamercato.
In autunno è previsto a Milano il processo d’appello.

Storia lunghissima quella della costruzione del multisala, immaginato da Felice Zaccaria (procuratore della società) già nel 1990 dopo aver acquistato da Bozzi e Falsone i terreni agricoli che erano stati dei marchesi Casati Stampa.

CONTINUA A LEGGERE.

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Multiplex all’asta? Dannosa l’espansione volumetrica

Posted by PRC Muggiò su giovedì 27 Maggio 2010

Non serve nessuna espansione volumetrica per dare una nuova chance economica a quel cubo di cemento (se solo ci fosse la volontà politica!); si può lasciare inalterata la struttura attuale utilizzandone tetto e pareti per realizzare una centrale per la produzione industriale di energia elettrica da pannelli fotovoltaici.

Dai dati presenti in uno studio di fattibilità di un Ingegnere iscritto all’Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano, emergono i seguenti dati:                       

un pannello fotovoltaico ha dimensioni tipiche di 1.6 x 1.0 mt e, in condizioni ottimali, genera circa 245W.

PRIMO SCENARIO: 9.600mq sul tetto attuale del Multiplex
Supponendo di avere a disposizione una superficie di 80 x 120 mt, si possono disporre i pannelli con inclinazione di 30° in file aventi passo 3.55 m circa (per evitare ombreggiamenti reciproci tra le file ed avere l’inclinazione ottimale).
Si ottengono circa 33 file di pannelli (ognuna composta da 80 pannelli) per un totale di 2640 pannelli: una potenza nominale di circa 650kW ed una produzione effettiva di circa 760.000kWh/anno

SECONDO SCENARIO: 50% del tetto attuale del Multiplex + banda di 8mt sui tre lati delle pareti esposte a sud
In questo caso la superficie del tetto è dimezzata, ma quasi interamente compensata dalle superfici disponibili sulle tre pareti.
Si ottengono 1.320 pannelli sul tetto + 1.120 pannelli sulle pareti per un totale di 2440 pannelli: una potenza nominale di circa 600kW ed una produzione effettiva di circa 700.000kWh/anno

Considerando che i costi di installazione per un impianto industriale di questo tipo dovrebbero variare da 1,5 a 1,6ML di euro, ed i ricavi ottenibili dovrebbero variare da 340.000 a 370.000 euro anno, l’impianto si ammortizza in 5/6 anni …. il tutto senza nessun sopralzo della struttura esistente (attenzione: la “vela” tanto cara a Sindaco e curatori ha il solo effetto di impedire l’utilizzo industriale del tetto).

Anche se non serviva nessuna verifica è confermato, anche con calcoli economici, che la devastazione del Grugnotorto è la diretta conseguenza dell’assenza di volontà nel progettare un vero futuro al Parco da parte di Zanantoni, PDL e Lega Nord.

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Multiplex e curatela fallimentare; le premesse per un nuovo contenzioso

Posted by PRC Muggiò su sabato 27 marzo 2010

E’ evidente che il progetto dei “curatori” è marketing puro, propedeutico alla gara d’asta con cui si procederà alla vendita dell’immobile. Si tratta di mettere in bella mostra le potenzialità speculative che un ipotetico compratore potrà in futuro sfruttare (potenzialità che, detto per inciso, alla luce della deregulation introdotta dall’amministrazione Zanantoni con le modifiche alle norme del PGT dal punto di vista dei curatori adesso sono assolutamente legittime e reali).

Preoccupa particolarmente la posizione supina di Zanantoni che enfatizza le ipotesi dei curatori senza fare menzione alcuna alle compensazione ambientali a suo tempo sottoscritte da Tornado Gest (e mai rispettate):

  • che fine hanno fatto le previste piantumazioni, sistemazione a verde, nonché la realizzazione di percorsi pedonali?
  • che fine ha fatto la prevista munutenzione decennale delle suddette aree sistemate a verde?
  • che fine hanno fatto il previsto laghetto artificiale e la club house?
  • che fine ha fatto la prevista realizzazione di 19.200 mq di parcheggi?

Oggi Zanantoni non dice pubblicamente se la sua amministrazione chiederà il rispetto delle pattuizioni mai onorate da Tornado Gest e non avanza nessuna esigenza di indennizzo ambientale (per il bene del parco) a seguito della ulteriore cementificazione permessa dalle sue modifiche al PGT.
Perchè nessuno dice che mettendo mano a quell’intervento sarebbe pubblico interesse che almeno la metà dei parcheggi previsti venissero interrati?
Se un domani Zanantoni vorrà difendere gli interessi pubblici sta creando le premesse per un nuovo contenzioso con il futuro acquirente dell’immobile, se invece ha già deciso di svendere gli interessi pubblici … è un’altro discorso. 

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I NODI VENGONO AL PETTINE MA IL SINDACO E’ PELATO

Posted by PRC Muggiò su giovedì 28 gennaio 2010

Muggiò, libro diffama il sindaco: scatta la querela

January 28, 2010 by juble

da Il Giorno
articolo di
M.D.

— MUGGIÒ —
PIETRO ZANANTONI e Vittorio Zaccaria a braccetto come due fidanzatini. Con quest’immagine gli autori del libro «A Milano comanda l’ndrangheta» sintetizzano i rapporti tra il sindaco di Muggiò e il costruttore calabrese arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta per il fallimento della Tornado Gest, la società che ha costruito l’ex multisala nel Parco del Grugnotorto. E la Giunta risponde con una querela per diffamazione a mezzo stampa contro Davide Carlucci e Giuseppe Caruso, i due autori dell’inchiesta pubblicata a settembre dalla casa editrice Ponte alle Grazie. Nel decimo capitolo intitolato «i cino-calabresi», i due giornalisti ricostruiscono la vicenda del Magic Movie alludendo a presunti legami privilegiati tra il sindaco e l’imprenditore agli arresti domiciliari, amicizia che sarebbe sfociata in «aiuti amministrativi» per agevolare l’operazione del multisala.

«FALSITÀ, diffamazioni e interpretazioni distorte» è la replica della Giunta che ha dato mandato all’avvocato Giovanni Brambilla Pisoni di procedere con la querela. «Abbiamo fatto valutare attentamente la pubblicazione – spiega il sindaco Zanantoni – che è lesiva nei miei confronti sia come cittadino che come carica istituzionale, con evidenti danni per tutta l’Amministrazione comunale. Danni inaccettabili, che ci hanno spinto senza indugio a compiere questo passo: non ci facciamo sopraffare da chiacchiere e illazioni atte solo a screditarmi politicamente, perchè in questa storia c’è senza dubbio un risvolto politico: sono assolutamente tranquillo e con la coscienza a posto».
Anche Giuseppe Caruso, uno dei due autori dell’inchiesta, si dice a posto con la coscienza: «Ci siamo semplicemente limitati a riportare i fatti. Esistono delle foto che ritraggono Zanantoni insieme a Zaccaria, che i due si conoscessero era noto in tutta la Brianza»

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Lo scudo fiscale di Giulio Tremonti in soccorso di Felice Zaccaria?

Posted by PRC Muggiò su mercoledì 15 luglio 2009

Lo scudo fiscale della vergogna, ideato da questa destra demagogica e dalla Lega Nord a protezione degli evasori fiscali (quando va bene) e dei malavitosi (potenzialmente, quando va male), è un provvedimento che si estenderà fino al dicembre 2007… sarà un colpo di spugna anche sui reati societari: dal falso in bilancio alla bancarotta fraudolenta.
Come cittadini muggioresi dovremmo essere molto interessati a capire quali nefandezze saranno condonate con questo provvedimento incivile, perchè la nostra cittadina ha un ben triste primato in questo campo. Ricordiamo solo alcuni casi:

Vuoi vedere che il nostro “felice“, casualmente, rimpatria dall’estero un pacco di quattrini della cui provenienza nessuno sa (e nessuno saprà mai) ed a quel punto, forte dello scudo tremontiano dovremo non solo chiedere scusa … ma pure ringraziarlo di aver contribuito alla ricostruzione dell’Abruzzo?

E in questo scenario da incubo… sarà Zanantoni a ridare dignità e decoro al Parco del Grugnotorto violentato, al Diritto ed alle Istituzioni offese, a cittadini e società di capitali truffati per milioni di euro?

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RELAZIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA XV LEGISLATURA pag.205

Posted by PRC Muggiò su venerdì 10 ottobre 2008

Sempre nel campo delle indagini patrimoniali va ricordato che presso la Procura della Repubblica di Monza è in corso un’attività in cui emerge per la prima volta una sinergia operativa in investimenti illeciti tra elementi della criminalità organizzata e i gruppi stranieri. E’ emerso infatti che un soggetto cinese già condannato a morte in Cina per truffa aggravata intendeva trasformare un immobile di Muggiò, inizialmente destinato ad un multisala cinematografico, in un grosso centro commerciale con stand di prodotti cinesi. Per realizzare l’acquisto dell’immobile, del valore di 40 milioni di euro, sono stati contatti con esponenti della cosca Mancuso di Limbadi operanti nella zona, cosca interessata alla possibilità di realizzare tramite tale iniziativa il riciclaggio delle proprie liquidità. Le verifiche in merito a questo fenomeno certamente nuovo sono ancora in corso.

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